Nel 1970 Giangiacomo Feltrinelli diresse e pubblicò il mensile «Voce comunista». I primi due numeri uscirono, rispettivamente, a giugno e a luglio, mentre il terzo uscì ad ottobre. «Voce comunista», diversamente dagli opuscoli politico-guerriglieri dell’editore, si presentò come una rivista di approfondimento storico-politico dal taglio, tutto sommato, «classico», in cui, però, qua e là, facevano capolino alcune tematiche care all’editore. Ad esempio, nel primo numero venne ribadita la necessità di organizzarsi contro i fascisti poiché l’attacco non avrebbe potuto essere lasciato allo spontaneismo, ma avrebbe dovuto essere un attacco mobile, di fulminea sorpresa, capace di colpire il nemico come, dove e quando meno se lo aspettava. Nel numero due pubblicò una lettera aperta a Pietro Nenni in cui gli scrisse come fosse necessario impedire al nemico, cioè le forze più reazionarie del padronato italiano, di mascherarsi da centro sinistra e in cui invitò il Psi a non dare più il proprio appoggio, la propria autorità e la propria copertura alle forze fasciste e alle forze di destra del padronato e dell’imperialismo. Nel numero tre, invece, pubblicò tra le altre cose, diversi documenti dell’organizzazione rivoluzionaria francese Gauche prolétarienne. La rivista fu rappresentativa, in qualche modo, dell’impegno politico «legale» dell’editore, ma, tra le righe, emergevano anche alcune tematiche gappiste.
(da Davide Serafino, Gappisti. La rete clandestina di Giangiacomo Feltrinelli, DeriveApprodi, 2023).
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