La vicenda di Luigi Mangione ha messo sotto i riflettori la natura mostruosa del capitalismo sanitario degli Stati Uniti, un sistema truffaldino concepito per ingrossare i bilanci dei grandi aziende a scapito della salute di milioni di persone. Il forte sentimento popolare, in seguito all'omicidio del CEO di UnitedHealthcare, ha scoperto un sistema in profonda crisi, economica sicuramente, ma soprattutto di legittimità. La domanda più importante, ci dice l'autore dell'articolo Andrew Ross, attivista e professere alla New York University, è se l’uccisione, e la sua diffusa «approvazione» popolare, spingerà ad un’altra iniziativa per allineare l’assistenza sanitaria statunitense a quella degli altri Paesi industrializzati. Ma se ci sarà uno sforzo serio in tal senso, probabilmente non avverrà attraverso i canali istituzionali ma solo grazie alla spinta delle mobilitazioni.
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Nel 2013, il Rolling Jubilee di Strike Debt ha acquistato un grosso volume di debiti nel mercato secondario per pochi centesimi di dollaro. Invece di tormentare i debitori affinché pagassero l'intero importo alla stregua degli esattori, abbiamo inviato delle lettere di Natale per dire che i loro debiti erano stati aboliti (alla fine, si trattava di un volime di più di 32 milioni di dollari). Abbiamo scelto di acquistare i debiti sanitari perché sono i più odiosi tra tutti i debiti americani. Nessuno dovrebbe indebitarsi perché si è ammalato o perché gli è stata negata la copertura assicurativa. Alcuni debitori ci hanno risposto dicendo che erano sicuri di aver pagato le spese mediche. Probabilmente avevano ragione. Gli ospedali e le assicurazioni le avevano comunque vendute e gli esattori le avevano acquistate nella remota possibilità che il debitore titubasse (le fatture sono scritte proprio per risultare fuorvianti) e che le potesse pagare una seconda volta.
Questo fatto, da solo, dovrebbe dirci molto sulla natura mostruosa del capitalismo medico sanitario negli Stati Uniti. Un sistema truffaldino nel cuore oscuro di un’economia basata sull’imbroglio in cui, se i consumatori possono negoziare ciò che pagano, allora non ci sono limiti a quanto gli si può estorcere. A differenza di altri beni sociali di base – abitare, istruirsi, assistere anziani o bambini – non esistono scale di valori eque se si tratta di costi e fatture mediche. Una risonanza magnetica può costare 2000 dollari in un ospedale e 200 dollari in un’altra clinica. Rimane solo l'illusione di poter scegliere perché la compagnia assicurativa, o più precisamente il suo algoritmo, deciderà, in ultima istanza, quanto farti pagare. Non esistono marchi aziendali più universalmente odiati di UnitedHealthcare (UHC), Cigna e Aetna. Il loro profitto conduce alla morte prematura, alla disabilità cronica e al dolore incalcolabile per milioni di famiglie ogni giorno.
Non sorprende quindi che Luigi Mangione, l’assassino di bell’aspetto dell’amministratore delegato di UHC, sia stato acclamato come un guerriero della giustizia e che l’uccisione sia stata accolta positivamente sia da persone di destra che di sinistra – nonostante la sua modalità da lupo solitario americano. Se fosse riuscito a sfuggire alla cattura si sarebbe guadagnato il tipo di reputazione di eroe popolare che talvolta viene conferita ad un bandito che si dà alla macchia.
Delay, Deny, Defend, il libro sulle compagnie di assicurazione il cui titolo è stato inciso sui bossoli dei suoi proiettili, è diventato un bestseller nel giro di una notte. I fan di Luigi potrebbero attualmente superare gli «Swifties». Tutti i dirigenti stanno pensando di assumere una scorta personale. I guardiani dell’opinione pubblica stanno stringendo le loro perle. Tutto questo porterà a una riforma non riformista della sanità statunitense?
Se si guarda oltre il forte sentimento popolare suscitato dall’omicidio, si scopre un sistema in profonda crisi. Gli Stati Uniti spendono per l’assistenza sanitaria il doppio (quattro trilioni e mezzo di dollari) rispetto agli altri paesi dell’OCSE e hanno i risultati peggiori in termini di aspettativa di vita, mortalità materna, mortalità infantile e altro. La ragione numero uno della sua disfunzionalità è la predominanza delle assicurazioni sanitarie private che operano sia attraverso i piani individuali che quelli accordati con il datore di lavoro. Queste compagnie sono spietate approfittatrici – l’UHC è più redditizia della Apple in termini di reddito netto – perché hanno escogitato diverse modalità per negare la copertura ai consumatori. Secondo le stime di Forbes, l’UHC rifiuta circa un terzo delle richieste di rimborso presentate, un tasso più che doppio rispetto alla media del settore e offre i premi assicurativi più costosi in assoluto. L’azienda ha più che raddoppiato il tasso di rifiuto delle cure post-acute per gli anziani, ordinando ai suoi revisori umani di obbedire ad un algoritmo di recente introduzione che esclude i pazienti dalle case di cura e dai programmi di riabilitazione. Ma questi avvoltoi sono anche intermediari chiave per mettere in contatto i pazienti con gli altri attori predatori del sistema: ospedali a scopo di lucro, colossi farmaceutici, gestori di farmacie e vasti imperi medici messi insieme da investitori di private equity. Tutti costoro si accaparrano la loro fetta di profitti dei pazienti che sono stati abbandonati, più e più volte, dai funzionari saldamente eletti nelle tasche degli strozzini.
Gli Stati Uniti hanno avuto la possibilità, negli anni Quaranta, di adottare un’assistenza sanitaria universale, sponsorizzata dal governo, come quella di cui godono i paesi europei e i loro vicini, Canada e Messico. Dopo l’introduzione della Social Security come rete di sicurezza per i pensionati, c’era la necessità, nel New Deal, di un altro programma universale. Invece, i sindacati e i datori di lavoro hanno esercitato pressioni sul Congresso affinché desse priorità ai propri piani previdenziali, considerati un incentivo per attirare nuovi membri e dipendenti. Questa esca funziona ancora bene per i datori di lavoro: molte persone accettano lavori sgradevoli solo per ottenere le prestazioni sanitarie.
Nello stesso passaggio cruciale, alla fine degli anni Quaranta, i lobbisti erano al lavoro per conto dei medici dell’American Medical Association, dell’American Hospitals Association e del settore assicurativo. Questi organismi formarono, nel corso del tempo, una coalizione di influenza onnipotente. Poiché l’assistenza sanitaria era considerata in gran parte un interesse pubblico, la maggior parte degli ospedali e delle assicurazioni erano senza scopo di lucro e non escludevano chi curavano o accettavano. La deregolamentazione e la forza corrosiva del neoliberismo hanno cambiato il panorama, provocando un’ondata di privatizzazioni. Per rimanere a galla, gli ospedali pubblici rimasti in piedi hanno iniziato a comportarsi come aziende for-profit, trovando il modo di escludere i pazienti a basso reddito o perseguendoli senza pietà per i conti non pagati. Nell’ultimo decennio, una nuova ondata di fusioni e acquisizioni ha visto emergere un piccolo numero di conglomerati monopolistici che hanno il potere di fissare i prezzi, determinare la copertura e fornire servizi in modo selettivo. Naturalmente questo è accaduto in molti settori, ma nessuno di essi ha un impatto esistenziale sulla vita quotidiana delle persone come i monopoli della sanità. Gli esseri umani che hanno bisogno di cure per rimanere in vita sono semplicemente visti come clienti che generano profitti.
Nel 1965 è stato istituito Medicare, il primo e unico programma medico universale, che dà diritto all’assicurazione sanitaria a tutti gli anziani sopra i sessantacinque anni. Nel 2010, il Congresso ha approvato per un soffio una riforma minore, l’Affordable Care Act, noto come Obamacare, che ha vietato la pratica di negare la copertura sulla base di «condizioni preesistenti», ma ha anche obbligato ogni adulto ad acquistare un’assicurazione sanitaria: un chiaro guadagno per l’industria. L’Obamacare è stato il surrogato di una spinta più ambiziosa verso un programma di assistenza sanitaria universale che ha ceduto alle intense e spesso mendaci pressioni degli interessi industriali e dei loro alleati politici. Nell’ambito di questo sforzo, una delle bugie più riuscite è stata la promozione virale dell’idea di «death panel». Sarah Palin, candidata repubblicana alla vicepresidenza, ha diffuso la favola che un «death panel» di burocrati avrebbe effettuato il triage decidendo quali individui sarebbero stati giudicati degni di ricevere le cure mediche. Ironia della sorte, le uniche entità che praticano effettivamente il triage sono le assicurazioni come UHC, i cui bot AI sono programmati per operare esattamente in questo modo.
Molti commentatori d'élite stanno interpretando la diffusa schadenfreude per l’uccisione del CEO come un’altra deplorevole manifestazione della «rabbia di classe» che ha riportato Donald Trump al potere, insieme ad un nuovo livello di vendetta politica. Ci viene detto che c'è un elemento violento in questa rabbia che è in linea con la mentalità poco istruita di queste persone. Tuttavia, questa teoria si è arenata quando è stato rivelato che Mangione ha ricevuto una delle più costose formazioni (scuola privata e università della Ivy League) disponibili negli Stati Uniti. I liberali, in particolare, esprimono rammarico per la svolta violenta della società civile delle democrazie occidentali, in un momento in cui questi Stati hanno sancito un vero e proprio genocidio a Gaza e l'invasione del Libano e della Siria da parte dell’IDF senza legge. Abbattere un amministratore delegato che presiede una società letteralmente assassina è presumibilmente al di là del lecito, mentre bruciare vivi dei bambini con il fosforo bianco è sanzionato come una forma di autodifesa israeliana, per quanto estrema.
Nonostante tutti i discorsi sulla polarizzazione tossica della politica, i tentativi di assassinio dei re delle aziende non sono certo una novità e sono stati particolarmente popolari durante l'ultima Gilded Age. Tra i bersagli più famosi ci sono il barone rapinatore JP Morgan e il capo di Andrew Carnegie, Henry Clay Frick, che ordinò alle truppe di abbattere gli operai in sciopero dell’acciaieria di Homestead. Gli assassinii presidenziali, ovviamente, sono una tradizione americana di lunga data. Il simbolismo di tali atti, anche quelli più idiosincratici, ha un certo peso e genera una miriade di interpretazioni, soprattutto in un’epoca così satura di media. Favorirà azioni o riforme? Alcune aziende hanno già fatto marcia indietro sulle loro regole più drastiche. Anthem Blue Cross Blue Shield ha annunciato di voler abbandonare il piano che prevedeva di limitare fortemente il tempo in cui un anestesista può assistere un paziente sottoposto a intervento chirurgico. Finora l’UHC ha fatto solo propaganda, anche se è probabile che vengano apportate alcune modifiche cosmetiche per proteggere il marchio da ulteriori esposizioni.
La domanda più importante è se l’uccisione, e la sua diffusa «approvazione» popolare, spingerà ad un’altra iniziativa per allineare l’assistenza sanitaria statunitense a quella degli altri Paesi industrializzati. Se ci sarà uno sforzo serio in tal senso, probabilmente non avverrà attraverso i canali istituzionali, tanto meno con Trump in agguato. Inoltre, mentre ci sono poche cose su cui le imprese e i lavoratori sono d’accordo, qualsiasi tentativo di eliminare l’assistenza sanitaria come strumenti di reclutamento è considerato una minaccia fondamentale e sarà accolto con un’opposizione unificata.
Più probabilmente, la tendenza alla resistenza e al cambiamento significativo sarà organica ed emergerà sotto forma di tattiche impreviste e innovative. Il Debt Collective si organizza contro alcuni dei peggiori criminali del capitalismo medico. Il suo modello di sindacato dei debitori mostra come il potere potenziale dell’azione collettiva possa essere mobilitato in modi non tradizionali, ma perfettamente logici. L’attività di mantenersi in vita e in salute è ora centrale nell’economia del debito. Laddove, un tempo, i sindacati erano la risposta più appropriata allo sfruttamento sul posto di lavoro, i sindacati dei debitori sono ora necessari per schierarsi in prima linea contro il capitalismo finanziario. L’abolizione del debito medico da parte del Rolling Jubilee è stata vista come l’ultimo sussulto del movimento Occupy Wall Street. In retrospettiva, era semplicemente in anticipo sui tempi. Luigi Mangione può essere il ragazzo immagine del momento, ma ci sono centinaia di milioni di altri indignados, che si stanno moltiplicando sotto il peso delle spese sanitarie e che si battono per far crollare un sistema di estrazione che, letteralmente, depreda la nostra linfa vitale.
English version below:
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Andrew Ross è attivista e professore alla New York University. È autore o curatore di più di venticinque libri, l'ultimo dei quali è Abolition Labor: The Fight to End Prison Slavery.
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