Quattro poesie da Cinema Persefone, di Marilena Renda.
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Ade era bello da giovane
una specie di attore del cinema
era ricco, gli piaceva stare solo
amava i dirupi, le spiagge nere
le stagioni per l’impermeabile
un po’ femmina, territorio di passaggio
si mise a fare l’autostop, un viaggio per imparare
era importante deludere la madre
poi dormire tra i drogati di una città del nord
la politica il brandy la poesia
di questo e altro non ricorda nulla
la nebbia, sempre troppo sobrio
va bene la precarietà ma hanno sempre dei soldi
durante le epidemie prosperano con Satispay
il segreto è non pensare che il bene sia bene,
pane al pane, male al male
non decidere niente, chi li capisce quelli
il signore dei mondi è sempre seduto sulla merda
e se non vai all’inferno l’estate non germoglia
nascondono in pancia le frasi innocenti
dopo tanto tempo nessuno ha colpa del silenzio
Persefone è convinta che guardare il telegiornale
attiri i cattivi pensieri degli spiriti infelici,
e in ogni caso è difficile sopportare il dolore.
le parole inutili nutrono la terra del suo amore
il cielo è pieno di stelle e tutte brillano
niente le ostacola, tante fanciulle
dal volto di Persefone stanotte
dormono appese ai rami degli olmi
forse è questa la sapienza, dice piano
per paura di ascoltare la sua voce
bamboline che portate il mio volto
non vi vedo ma non importa
ho la mano piena di spighe
non vi temo, non temo niente
non temo la moltiplicazione del mio volto
non temo la morte che porto
non temo le mie sorelle coi capelli bianchi
il sonno, la terra, la vendetta del sangue
sono io sempre, l’oscena, la stellata,
anche se sui rami brillano altre stelle:
acceso o spento, il mistero non si può dire
perché è niente, niente da vedere
niente da nascondere, niente da toccare
* * *
Marilena Renda è nata a Erice nel 1976 e vive a Bologna, dove insegna inglese. I suoi libri sono: Bassani, Giorgio. Un ebreo italiano (Gaffi 2010), Ruggine (dot.com press 2012), Arrenditi Dorothy (L’orma 2015), La sottrazione (Transeuropa 2015), Regali ai fantasmi (Mesogea 2017), Fate morgane (L'Arcolaio 2020) e Fuoco degli occhi (Aragno 2022). Con il poema Ruggine è stata finalista al premio Delfini 2009 e al premio Carducci 2013, mentre La sottrazione ha vinto il premio Bologna in Lettere 2019.
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