Alcune poesie di Francesco Scapecchi.
***
matematica
insegna ai segni a segnare meno, a sottrarre.
tutta una grammatica elementare.
il resto che rimane
è insegnare ai numeri a contare.
geografia
hanno scomposto la rada in molti solchi.
globo. meridiani e paralleli.
fanno le divisioni e assegnano.
non si riporta resto.
prima assegnano poi dividere
spesso con squadra e righello.
che lo si lavori o no, la proprietà spetta a un altro.
spostamenti
il mezzo è la strada.
tutta una rifondazione del complemento di luogo.
non vado a, ma vado con.
dimmi il con e ti dirò chi sei.
chi sai.
e dirò il dove. il centro del viaggio.
il senso.
comfort
non è acceso né spento.
se lo provi ad accendere non fa nulla.
se lo provi a spengere, non fa nulla comunque.
poi è anche
*
spacca il volto lo inquadra lo inchioda nella fissa frammenta in gabbie rende rettangolo
impasta argille nuove con nuove materie
(nell’abbondanza la scarsità di materiali)
per migliorare degradazione per affinare
affibbiare la data di scadenza a ogni giorno
frammenta nella posa ma soprattutto spazia
usa spazio rende confini traccia i solchi le misure
fa le gabbie di un rettangolo
la nostra area di influenza la nostra profilassi
sta nello spazio nella spaziatura
tra base x altezza la base dei nostri valori
l’altezza delle nostre svalutazioni
sennò per rimpiangersi si trova sempre il tempo
bravi nei fondamentali giudizi snaturanti
nel dare solido soldo alle cose alle astrazioni
agenti di banca degli eventi
non noi no mentre a deprezzare dando segno
compiendo l’atto extremis l’apporre il cartellino
bisogna barrare tutti i codici a barre
*
è una resa. è inutile. scavano
tane. piccole
quanto le loro stature.
le loro miserie.
agghindano cavilli cancelli
con vetri, occhi d’acqua.
reti. steccati. se ne stanno
pensierosi sulle linee
(i nemici confusi non riconosciuti)
se ne stanno concentrici
nella bolla, nella boria, di sapienza
intorno proteggendo
il giardino da liane, rampicanti.
Li, 3, 1 (IA), 2, s
disturbo di sfunzione umore personale
opporsi alle regole (non se ne fa di sue)
in ego con centrarsi dialettica obbedire
fare per finta quasi sempre
il nocciolo che è dentro non si trova
manipola il disturbo nel raggruppamento
poco: motivazione | interesse in p.e. : qualsiasi cosa | empatizzare
migliorare la rada sociale e adulti
attivo psichico (psicoattivo) come sogni
falsa è incoerente
non si riscontrano capacità di adattamento in p.e. : qualsiasi cosa
può causare effetti indesiderati (specialmente dopo le prime xxxxxx ore dalla prima somministrazione) come: diarrea nausea vomito dolori addominali sonnolenza debolezza muscolare incoordinazione motoria sedazione secchezza fauci della bocca sensazione di freddo rallentamento della parola e nistagmo
falsa è personalmente
le storie esoteriche mettono paurala rabbia è una ferita la ferita una richiesta
la fatica di portare avanti un compito
le storie esoteriche mettono paura
“forse che si vede in pezzi?”
la fatica di dare una risposta
trappole le vie anche di fuga
può causare effetti indesiderati (specialmente dopo le prime xxxxxx ore dalla prima somministrazione) come: iperreflessia atassia vertigini tinnito annebbiamento della vista intensa poliuria assenze attacchi epilettici stordimento vertigini incontinenza di urine e feci letargia confusione irrequietezza stupore atassia coma tremori
la fatica di portare avanti la costruzione del
trappole anche le usa per svicolare
come fare a caccia
la noia è panacea per il cervello
la fatica di fare storia
può causare effetti indesiderati (specialmente dopo le prime xxxxxx ore dalla prima somministrazione) come: movimenti coreoatetosici ipereccitabilità dei riflessi tendinei profondi ipotensione collasso della circolazione periferica cambiamenti morfologici con fibrosi glomerulari ed interstiziali e atrofia dei nefroni anoressia scotomi transitori alopecia anestesia cutanea follicolite cronica esacerbazione della psoriasi prolungamento dell'intervallo QT aritmie ventricolari come torsioni di punta tachicardia ventricolare fibrillazione ventricolare arresto cardiaco morte improvvisa
da non tener di conto la famiglia la faglia
“tienila d'occhio sai, non ti fidare”
elemento solo
capace di fare passi indietro
genitori una copia ingigantita
la fatica di provare fatica
la fatica di stare qui
(casa dolce casa)
è nella polvere a convegno in questa qui
rimessa questo lato di lato nascosto
vaneggiato dall'usura (o meglio, uso, abuso)
cataste di pezzi, componenti a compimento
(lamiere che hanno ancora la buona facoltà di far cornice)
è nella penombra che avvera costellazioni
che macchie e ammucchi
muffe in grigio e cobalto in rigidi ammassi
è nella festa dell'eteroclito
dove sventolano i biglietti i foglietti di carta
(l'oggetto nuovo il giorno di paga di molti anni fa)
è nella travolta fermezza dei conglomerati
delle losanghe e neon infranti e finestre con blu dentro
i tubi i profili tubolari i tondini le nuvole di lato
è nel bisogno adesso di sedersi sulla ruggine
***
Francesco Scapecchi (Lucca, 1992) si è laureato a Bologna in Filologia Moderna nel 2019 con una tesi sui romanzi di Carmelo Bene e oggi insegna nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Fa parte del collettivo che organizza il «Borda!Fest». Nel 2018 ha pubblicato una raccolta di racconti, «Brevi storie senza significato» (con illustrazioni di Samuele Recchia) per la casa editrice Prott Edizioni. Alcuni
suoi testi sono pubblicati online sul quotidiano di scritture «Il cucchiaio nell’orecchio». Fa della scrittura una personale (e silenziosa) ricerca da ormai quasi dieci anni.
Comments